Kinesiologia: Ch o K?

Prima di parlare di Kinesiologia è opportuno capire la differenza tra Kinesiologia e Chinesiologia.

La Chinesiologia è la scienza che studia il movimento umano razionale attivo in tutte le sue forme.
Il Chinesiologo è necessariamente un laureato in Scienze Motorie  specializzato nella progettazione di protocolli di allenamento motorio finalizzati all’attività sportiva o  mantenimento del benessere attraverso l’esercizio fisico programmato e strutturato.

La Kinesiologia è una disciplina olistica del benessere, nata nel 1964 dal medico George Goodheart che scoprì che a volte i muscoli risultavano deboli al tatto senza che fossero presenti atrofie o altre motivazioni.

Si basa sul principio, come disse lo stesso Goodheart, che “il corpo non mente mai” ma, aggiunge anche: “dobbiamo porre la giusta domanda nella maniera corretta.
A un livello molto al di sotto della coscienza, il corpo “sa” e attraverso la risposta muscolare, segnala ciò che è percepito come positivo o negativo.

E’ interessante considerare che il corpo non risponde solo per le situazioni fisiche ma anche per quelle emozionali e mentali.
Le risposte ai test di kinesiologia riflettono la capacità dell’organismo umano di distinguere non solo gli stimoli positivi da quelli negativi ma anche quelli anabolici (favorevoli alla vita) da quelli catabolici (sfavorevoli alla vita) e, udite…udite… persino il vero dal falso.

Ha modalità molto diverse dalle discipline scientifiche conosciute, anche se in certi casi si ritrovano sulla stessa via. Non è necessaria una laurea ma sono comunque necessarie conoscenze approfondite perché essendo una materia olistica si occupa dell’individuo nella sua globalità (strutturale, organica, mentale, emozionale, …).

Il nome Kinesiologia deriva dal greco e significa kinesis (movimento) più logos (scienza), ottenendo cosi lo “studio del movimento”.

Il Kinesiologo, esercitando manualmente una specifica pressione sugli arti del cliente, effettua un test muscolare ed è in grado di valutare la qualità della risposta dei muscoli rispetto agli stimoli esercitati e capire se ci sono dei disequilibri sui quali intervenire.

La risposta dei muscoli varia quando il corpo non è ben organizzato per affrontare in maniera adeguata i vari tipi di stress a cui viene sottoposto il sistema corpo/mente. I muscoli si indeboliscono istantaneamente quando il corpo è esposto a uno stimolo dannoso, sia esso fisico od emozionale.

La Kinesiologia consente di rendere consapevole la persona di cosa è meglio per se, per la sua energia e per la sua vitalità, in modo da poter esprimere pienamente le sue risorse mirando al raggiungimento del proprio stato di benessere ottimale.

Noi non siamo fatti a compartimenti stagni ed è quindi evidente che i vari aspetti di cui siamo composti (fisico, mentale, emotivo, energetico, nutrizionale,  …) sono interconnessi tra loro e quando uno di questi non è in equilibrio, inevitabilmente coinvolge anche gli altri.

Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, se l’energia del meridiano e la funzione dell’ organo associato sono in equilibrio, risulterà normale anche il tono di base dei muscoli ad essi correlato, mentre un loro squilibrio provocherà una diversità del tono muscolare e della velocità di risposta del muscolo.

Valutando la risposta dei muscoli al test muscolare kinesiologico, è possibile effettuare una verifica generale sull’equilibrio dei vari aspetti della persona ed evidenziare eventuali squilibri, a volte lievi e non diversamente manifestatesi, intervenendo con prontezza in forma preventiva.

Tra gli obiettivi della kinesiologia c’è quindi quello di rendere consapevole la persona affinché possa intervenire su comportamenti (es: abitudini alimentari, stili di vita, relazioni,…) che possono essere all’origine del disagio e del disequilibrio organico.

La kinesiologia applicata si rivela quindi una tecnica naturale completa ed efficace per il benessere.

Abbiamo già detto che per valutare ed approfondire l’esito di un test kinesiologico è fondamentale la conoscenza del sistema muscolare umano perché ad ogni muscolo corrisponde un organo, un viscere, una ghiandola, una funzionalità, la rete strutturale e infrastrutturale del nostro organismo è particolarmente ed estremamente articolata.

Senza voler banalizzare una disciplina che è veramente importante e strutturata e necessita di conoscenze approfondite, ci sono alcuni test muscolari che è possibile fare anche “in casa” e senza particolari conoscenze; ad esempio la verifica di possibili intolleranze alimentari.

Come in un collegamento elettrico una mano della persona entra in contatto con l’alimento ed un’altra persona effettua il test muscolare (definito O-Ring)

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Un muscolo forte (le dita non si aprono) è indice di “OK“, un muscolo debole (le dita si aprono facilmente) è indice di “KO” ossia, nel caso specifico, di intolleranza.

Esiste anche una modalità di auto-test, effettuabile con un piccolo apparecchio che riteniamo essere, per alcuni test (ad esempio quello delle intolleranze prima citato), attendibile.  

Vuoi conoscere l’Auto-tester?

Ruggero Dujany, maestro di kinesiologia applicata, ci insegna che la salute si regge su tre elementi che formano i lati di un ideale triangolo equilatero:

  1. La struttura corporea (base del triangolo).
  2. La psiche.
  3. La biochimica
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Triade della Salute

Ogni lato del triangolo interagisce con gli altri due e tutti e tre si influenzano vicendevolmente.
Il triangolo deve rimanere in equilibrio, in caso contrario è necessario indagare quale sia il lato compromesso, origine e fonte di malattia.

MEL TEL – Circuiti per l’Acqua

I circuiti di Informazioni Mel Tel, attraverso l’utilizzo di forme, simboli e frequenze, danno informazioni vibrazionali e cognitive all’Elemento Acqua.
Queste vengono trasmesse, attraverso la sua memoria, all’Acqua intercellulare di qualsiasi struttura ed organismo che la possiede nella propria costituzione (o che l’ha posseduta, come alimenti secchi e cibi disidratati).

I dispositivi Mel Tel sono adatti a qualsiasi ambiente: casa, ufficio, automobile, agricoltura ed allevamenti. Possono essere utilizzati per la dinamizzazione e l’informazione di alimenti, farmaci, piante ed acqua destinata a diversi utilizzi.
I dispositivi MelTel sono sistemi semplici ed immediati per il Ben-Essere della persona e di tutti gli altri organismi viventi.
L’efficacia dei circuiti Mel Tel è stata testata bio-energeticamente con la tecnologia BIOWELL e GDV, vediamo insieme i risultati qui sotto

Queste sono le fotografie energetiche di una goccia d’acqua, prima e dopo l’attivazione sul dispositivo Mel Tel.
Nella seconda fotografia si vede il movimento energetico e la risposta dell’Acqua dopo un breve contatto con il circuito Mel Tel.

Campo Energetico di una persona prima e dopo aver bevuto alcuni sorsi di acqua attivata con il circuito Mel Tel.
Si evidenzia una immediata armonizzazione del campo energetico ed una della persona, con diretto beneficio di tutti gli organi corrispondenti, aumento dell’energia generale ed un maggior equilibrio psico-fisico-emozionale con diminuzione dello stress.

test biowell chakra

Per i non addetti ai lavori questa fotografia è probabilmente più comprensibile della precedente.
Si osserva l’allineamento dei Chakra della stessa persona della fotografia precedente, prima e dopo aver bevuto alcuni sorsi di acqua attivata.
E’ evidente un immediato allineamento dei centri energetici ed una conseguente armonizzazione generale di tutto il campo della persona, con diretto beneficio, come già detto, di tutti gli organi corrispondenti, aumento dell’energia generale ed un maggior equilibrio psico-fisico-emozionale con diminuzione dello stress.

I test sono stati effettuati presso lo Studio Tesla di Cuorgnè dal tecnico professionista Severino Doppi, utilizzando apparecchiature Biowell e GDV.


Vieni a conoscere i dispositivi MEL TEL

Il Potere sia con te!

poyerium spinosum

Sapevi che ci sono popolazioni che riescono a tenere efficacemente sotto controllo il diabete, senza assumere farmaci ?

Ma chi sono questi detentori del “Potere antidiabetico?”

Sono le popolazioni come i Beduini e parte delle popolazioni del bacino mediterraneo che, dovendo fare i conti con un’alimentazione ipercalorica da carboidrati, hanno scelto nella natura di una radice la soluzione all’inevitabile innalzamento della glicemia:
il Poterium Spinosum, conosciuto anche come Spinaporci

poterium spinosum fiorito

Cito una fonte autorevole nel campo della ricerca in Scienze Biologiche, Omeopatia, Fitoterapia e Bioterapie: il Dott. Fernando Piterà di Clima che, qualche anno fa, scriveva su Anthropos&Iatria proprio del Poterium Spinosum, “l’insulina vegetale”, nella cura del diabete mellito.

Oggi sono consumatore costante e regolare della Tintura Madre di Poterium Spinosum e posso testimoniare la qualità del rimedio, che non ha sostituito il mio farmaco ma che, in combinazione ad esso, ha ottenuto un ulteriore bilanciamento dei grassi nel sangue ed una consistente riduzione della glicemia con conseguente riduzione dei dosaggi dei farmaci impiegati.

La pianta è poco conosciuta e raramente citata,   In Italia cresce sui colli aridi della zona centromeridionale, prevalentemente in Lazio, Sicilia orientale e Sardegna.

Un estratto dello studio citato del Dott. Piterà:

il decotto della radice è molto noto tra i beduini come antidiabetico.
Le popolazioni beduine della Siria sono raramente affette da diabete mellito pur avendo una dieta particolarmente ricca di carboidrati.

Il motivo di questa refrattarietà a contrarre il diabete è dovuta all’usanza di bere un decotto di radici di un arbusto che cresce nelle località desertiche.

I beduini cuociono la radice al mattino e continuano a farla cuocere a fuoco lento nel corso della giornata in modo che sia pronta per essere bevuta la sera prima di cena.

Gli arabi chiamano questa pianta “Schic” o “Netesh”; i turchi: “Abdest bozan otu”; mentre in ebraico la pianta si chiama “Sira kotzanith”.

In Spagna, ad Alicante è tradizione usare le parti aeree di Poterium ancistroides Desf. come cura popolare contro il diabete.

Le prime indicazioni dell’attività antidiabetica del Poterium spinosum compaiono in una comunicazione apparsa sul periodico “Selecta” N° 1, 1962 (SelectaVerlag, Planegg bei Munchen) dove è riportato che un gruppo di ricercatori che cercava piante medicinali nel deserto a nord-est della Siria, aveva individuato una pianta ricca di principi attivi che poteva essere vantaggiosamente utilizzata nella cura del diabete mellito.

Il gruppo, formato da chimici e farmacologi sotto la direzione del dott. Aiman Kuzbari di Damasco, aveva infatti constatato che presso le popolazioni beduine, gli individui di ogni età, ai quali era stato clinicamente diagnosticato con certezza il diabete, utilizzavano un decotto preparato con le radici di un arbusto che cresceva nelle località desertiche.

La somministrazione del decotto, protratta per più mesi, eliminava tutti i sintomi della malattia, nonostante che i malati, durante la cura, non osservassero un rigoroso regime dietetico, essendo la loro alimentazione ricca di carboidrati.

I controlli clinici, effettuati dopo il trattamento, per un periodo di regolare osservazione della durata di un anno, non mostrarono alcuna riacutizzazione della malattia. Il chimico tedesco del gruppo che era riuscito a individuare alcuni principi attivi della pianta, morì a seguito di un incidente vicino alla frontiera turco-siriana e poiché aveva scritto gran parte dei suoi appunti in codice cifrato, questi furono di conseguenza inutilizzabili.

Il dott. Kuzbari riteneva che l’effetto ipoglicemizzante del Poterium spinosum fosse probabilmente dovuto a una o più sostanze capaci di stimolare le isole pancreatiche del Langerhans a riprendere la loro normale funzione; contrariamente alla somministrazione di insulina, la quale essendo un trattamento sostitutivo non può guarire la malattia. “

(Fonte : Anthropos & Iatria n. 4 Fitoterapia – Poterium Spinosum “L’insulina Vegetale nella cura del diabete mellito-Dott.F.Piterà)

Qui allegato puoi trovare lo studio completo:

Vuoi provare il Poterium Spinosum?

Shungite, il miracolo nero

La Shungite è una pietra nera, composta da carbonio (lo stesso elemento di cui sono composti i diamanti e la grafite) e di natura organica.

mappa carelia

In particolare la Shungite è costituita prevalentemente da fullerenimolecole sferiche in formazione carbonio-60 o carbonio-70; una forma, detta allotropica, in cui gli atomi si legano tra loro configurando una sorta di pallone da calcio (ma 200 milioni di volte più piccolo) da 60 o 70 atomi.

L’allotropia è la proprietà delle sostanze chimiche di combinarsi in diverse forme ed il carbonio è appunto una sostanza allotropica.

Il nome “shungite” deriva da un deposito minerario situato nei pressi del lago Onega, localizzato in un villaggio denominato Shunga nella regione della Karelia in Russia accanto al confine con la Finlandia.

Si ritiene che la Shungite abbia effetti benefici sugli organismi viventi e pertanto è di grande interesse.

Sull’origine della Shungite esistono due ipotesi discusse dai ricercatori:

la prima è che arriverebbe da un meteorite proveniente da una stella  morta o che sia parte dell’asteroide Phaethon

la seconda è che sia un’amalgama di diversi organismi planctonici fossilizzati quindi una roccia vulcanico-sedimentaria del Medio Protozoico (parliamo quindi di 2 miliardi di anni fa!)

Una cosa è certa: ad oggi non esiste un minerale o una roccia avente una composizione equivalente a quella della shungite, il che la rende unica, tanto che il suo mistero strutturale non è ancora completamente chiarito dalla comunità scientifica , né sul piano fisico né su quello vibrazionale.

Ci sono diversi tipi di Shungite, a seconda della percentuale di carbonio che contengono, vediamole qui, perché è importante conoscerle ed avere la consapevolezza di ciò che si sceglie (scienza potentia est!)

Fin dai tempi antichi molte popolazioni russe utilizzano la Shungite, che si è rivelata particolarmente efficace nell’energizzare e purificare l’acqua. La Russia è particolarmente attiva nella ricerca scientifica e nell’utilizzo di questo materiale, a Mosca il sistema di filtraggio delle acque è fatto con shungite, in altre città è utilizzata per depurare le riserve idriche.

 L’attività antiossidante di un fullerene, che compone la shungite,  ha un effetto sorprendente, si ritiene che sia proprio la struttura geometrica del fullerene a ristrutturare l’acqua.

In linea generale, la shungite può essere utilizzata per assorbire tutto ciò che può arrecare danno ad un organismo vivente.

La Shungite normalizza il metabolismo cellulare, aumenta l’ attività enzimatica  e rafforza la stabilità della cellula contro le influenze esterne. Normalizza i processi nervosi, influendo sullo scambio di neurotrasmettitori e migliorando la capacità di sollecitazione e la resistenza allo stress.
Possiede evidenti effetti antinfiammatori antistaminici dunque possono alleviare il dolore, inibire lo sviluppo di allergie ed in senso generale migliorare l’immunità. (fonte: dr.R.A.Miller)

Ha proprietà bioenergetiche e pertanto molto utili per le persone che soffrono di disturbi del sonno, sbalzi di umore e problemi di natura psicosomatica.
E’ una pietra utile per contrastare lo stress, gli effetti negativi di una giornata di intensa attività e periodi di eccessiva stanchezza.
Le proprietà antibatteriche e di potenziamento del sistema energetico interno fanno sì che ne venga consigliato l’utilizzo durante periodi di influenza e cambiamenti di stagione. Per i convalescenti può dimostrarsi estremamente utile poiché potenziando il sistema immunitario, permette di ristabilirsi più velocemente.
Applicazioni di una pezzuola imbevuta di “acqua di shungite” aiuteranno a rimarginare ferite e ridurre il dolore causati da ustioni.

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato la capacità della shungite  di schermatura dalle radiazioni elettromagnetiche.
Posizionare in casa un soprammobile fatto di shungite permette di schermare la stanza dalle nocive radiazioni elettromagnetiche.
Da preferire per questo genere di oggetti la forma piramidale, forma che consente di ottenere un ambiente con un’atmosfera rilassante e al riparo dalle onde emesse dagli elettrodomestici e dalle apparecchiature che ormai saturano le abitazioni (e non solo).

Diversi test bioenergetici hanno dimostrato  l’efficacia della shungite nel  potenziare o restituire l’energia.
Nei soggetti depressi o ansiosi la sola manipolazione tra le mani può apportare sensazione di calma e di liberazione dalle preoccupazioni.

Vuoi provare la Shungite?

Antonina Maria Botta, la regina dell’Acqua

Quattro chiacchere molto piacevoli con una persona veramente speciale, con tante cose da raccontare: Antonina Maria Botta, siciliana di origine e piemontese di adozione, chimico industriale, pioniera della detergenza vegetale ed inventrice della Fitodetergenza®.  
Il suo lavoro sulla Fitodetergenza è stato presentato a fianco di diversi Premi Nobel al Congresso Mondiale del Biologico di Modena 2008 ed inserito nel “Book of Abstracts” distribuito agli esponenti dei 130 paesi provenienti da tutto il Mondo.

Antonina è da sempre un’instancabile ricercatrice, appassionata del mondo naturale ed estremamente sensibile al tema dell’ inquinamento, in tutte le sue forme, tanto da essere tra i primi a creare una linea di detergenti completamente biologici

QB: Antonella, hai un background di chimico industriale ma la tua passione è per il naturale, come è nata?

Io sono siciliana, sono nata a Palermo, praticamente sull’ acqua e la mia volontà specifica era quella di creare qualcosa, nel mio futuro professionale, per la salvaguardia di questo meraviglioso elemento.

Quindi la mia passione per la chimica è nata con lo scopo preciso di aiutare l’elemento acqua, il mio sogno di ragazza era quello di realizzare qualcosa che la potesse preservare e non inquinare.

QB: quindi sei praticamente un chimico “Inside/Out” !

Esatto! Tutte le scoperte e le creazioni di questi ultimi 25 anni sono sempre nate con un percorso a ritroso.
Mi sono diplomata Perito Chimico Industriale e poi specializzata in Tecniche di Depurazione delle acque. Quando ho scoperto che la maggior causa di inquinamento delle acque sono i detersivi mi sono chiesta “cosa posso fare io? Posso inventare dei detersivi che non inquinano e che magari fanno anche bene all’acqua!” avevo 19 anni e questo era il mio sogno.
Dopo il mio trasferimento in Piemonte ho aperto il mio laboratorio di Fitodetersivi®; nella mia prima linea di prodotti avevo già tolto tutte le componenti chimiche pericolose (solventi clorurati, conservanti, tensioattivi, coloranti, …) sostituendoli con componenti naturali, ma non ero ancora completamente soddisfatta, quindi nelle linee successive ho sostituito anche i componenti chimici meno tossici con componenti vegetali (e quindi sono nati i Fitodetergenti®) ed il passo ancora successivo è stato quello di utilizzare dei vegetali autoctoni, a Km.0, perché per me è importante anche utilizzare le risorse del posto dove tu sei. Questo ha fatto scattare una ricerca, quasi maniacale, del componente migliore, tra quelli che avevo a disposizione. Da qui sono nati gli Agridetergenti®
Pensa che al SANA di Bologna (NdR: una delle più grandi fiere italiane del naturale e biologico) nel 2004-2005 ero l’unica avere detersivi biologici, un paio di anni fa ce n’erano almeno una trentina.

QB:  questa tua ricerca dei componenti immagino sia stata molto interessante ma anche impegnativa

Si assolutamente, è stato veramente interessante anche perché tutto è stato fatto su base sperimentale Ti faccio un esempio: la scoperta che il limonene, contenuto nella buccia del limone, è superiore al solvente clorurato e non fa male, l’ho fatta in modo empirico. Quando ho scoperto che il limone sgrassava di più del solvente clorurato mi sono domandata perché ed andando a ritroso ho trovato il terpene nella buccia del limone e capito come estrarlo in modo stabile e riproducibile.
Lo stesso procedimento l’ho utilizzato per più di 100 piante!  Quindi sulla base dei miei esperimenti aggiungevo o toglievo i componenti dai miei prodotti.
Quindi ho lavorato al contrario, non ho messo insieme dati conosciuti per ottenere uno scopo od un prodotto, ma sulla base del risultato che mi dava il componente andavo a ritroso per capire le motivazioni chimiche di quel risultato.
Delle 100 piante analizzate, poco più di una ventina si sono dimostrate utilizzabili in quanto stabili e riproducibili e quindi le ho registrate al Ministero della Sanità, che ancora oggi mi ricorda come “quella che ha registrato le carote come ingrediente di un detersivo”.  
Ho poi dovuto trovare il codice CAS (NdR: Chemical Abstract Service, codice numerico che individua in maniera univoca ogni sostanza chimica conosciuta) di ogni elemento che componeva gli ingredienti dei miei prodotti , è stato un lavoro lungo perchè fino ad allora non era mai stata individuata la Natura come fonte di sostanze per i detersivi.

QB:  🙂 una svolta epocale! Raccontaci qualche episodio divertente

Ti racconto questa che è anche significativa del mio modo di lavorare “a ritroso”..
un giorno ero ad un evento a Roma e stavo promuovendo i miei prodotti quando si avvicinò un Maresciallo dell’Aeroporto di Fiumicino, responsabile della squadra di elicotteristi, che mi chiese di produrre un prodotto per sgrassare gli elicotteri. Tornata nel mio laboratorio iniziai a comporre un prodotto che potesse essere fortemente sgrassante e decisi, per dargli un bel colore giallo, di usare anche la Curcuma. Consegnai il prodotto sperimentale e dopo qualche tempo mi richiamarono entusiasti: il prodotto sgrassava perfettamente le pale degli elicotteri e le altri parti metalliche, ma non solo, rimuoveva anche i punti ruggine! Avevano inoltre osservato che i serbatoi in plastica del carburante sembravano più nuovi ed elastici, diversamente dall’utilizzo dei normali detergenti che, essendo a base di alcol, disidratano la plastica e con il tempo ne provocano la rottura. Perché questi risultati? Non potevo certo accontentarmi dell’esito, dovevo dare una spiegazione scientifica.
Analizzando questo risultato capii che la curcuma, già conosciuta come antiossidante alimentare, lo è anche per i metalli, solo che nessuno fino ad allora nessuno l’aveva utilizzata per fare dei detergenti.
Capii inoltre che il mentolo, il monoterpene che costituisce il principio attivo principale dell’olio essenziale di menta, agisce nei legami degli idrocarburi delle plastiche, ammorbidendoli.
Quindi grazie agli elicotteri capìì la potenza della curcuma e un segreto della menta!

QB:  l’Alchimia è proprio dentro di te…

Eh si, se quando serve il 30% di tensioattivi tu riesci ad usarne il 3%, lo devi saper fare, alcuni ingredienti creano un’emulsione, altri la rompono, ci sono dei metodi per attivare tutta una serie di meccanismi.
Esiste l’Alchimia vegetale, io la facevo senza saperlo..
Sono in contatto con gli elementi, sono le piante che mi suggeriscono per cosa vogliono essere utilizzate, io sono in ascolto..  non sono io che uso la natura ma è la natura che usa me come tramite.

Questo “sentire” mi ha portata fare diverse esperienze, sono salita sulle navi di Green Peace, ho avuto l’onore e la soddisfazione di salvare gli squali e le foche dell’ Acquario di Genova, che si stavano seriamente ammalando a causa dei detergenti chimici usati per pulire le vasche.  
Ho sempre avuto grandi soddisfazioni dai miei risultati.

QB: Immagina di poter salvare una cosa sola di tutto quello che hai fatto, cosa salvi?

Senza dubbio la Fiaba della Fata Sbirillina, che di fatto è un po’ la mia storia. Racconta il percorso importante per salvaguardare l’acqua, dove si mette in moto un esercito per combattere il Cattivo ma ben presto si capisce che non basta combattere, bisogna trasmettere un Sogno e, affinchè possa essere efficace, va trasmesso ai bambini perché i bambini sono puri e trasmettono con purezza un messaggio che deve essere recepito a livello inconscio, perché l’amore per l’acqua è ancestrale. Con questa fiaba ho incontrato oltre 10.000 persone, in tutta Italia, mi ha permesso di conoscere tante persone diverse e di trasmettere al mondo il mio messaggio: “la Natura ci fornisce tutto quanto di cui abbiamo bisogno, non c’è necessità di utilizzare la chimica”

QB:  quali sono i prossimi passi di Antonina? Dove ti ritroveremo?

Sto lavorando su una nuova linea di prodotti ma per ora non vi posso raccontare nulla.. ?

Dopo il primo libro La Guarigione con la Detergenza Vegetale-La via dell’acqua informata, dove racconto il mio percorso e descrivo qualche tecnica e ricetta per chi vuole cimentarsi, ho iniziato a scrivere il secondo, che sarà il naturale proseguimento..
In attesa di poter riprendere i corsi in aula, sto preparando alcuni corsi on line sulla Fitodetergenza® ed a brevissimo ci sarà un evento on line sull’Acqua veramente molto interessante, sono sicura vi piacerà! 

Il mio primo libro
“La guarigione con la detergenza vegetale”

tinture in preparazione

Evento on line
“Fisica e Metafisica dell’Acqua

Tributo alle Gemme

viburnum lantana gemme

Riteniamo che i gemmoderivati ExtraGem® oggi siano al Top della Gemmoterapia, sia per il tipo di lavorazione ma anche per l’accuratezza della raccolta.

Le gemme, i giovani getti e tutte le parti meristematiche dei vegetali sono raccolte da una rete di professionisti botanici, esperti in fitoterapia e consapevoli dell’importanza del rispetto delle specie, che sono prelevate rigorosamente
fresche, allo stato spontaneo, in terre non coltivate, incontaminate e nel loro habitat naturale o, se coltivate,
sono provenienti da coltivazioni biologiche.
La maggior parte dei meristemi raccolti proviene dai Monti Ernici che si trovano nell’appennino centrale del Lazio.
Il processo di lavorazione inizia già direttamente sul posto
di raccolta anche per quelle prese in località molto lontane
poiché i raccoglitori, a tal scopo, hanno a disposizione
una base di soluzione glicero-alcolica dove mettono in
infusione la giusta quantità di gemme appena raccolte e
pulite.

Gemme, giovani getti e altri tessuti meristematici
sono quindi sempre freschi, crudi, vivi, vegeti e vitali,
mai congelati, mai essiccati o deteriorati
.
Ciò consente il massimo mantenimento delle loro proprietà organolettiche e medicamentose, la migliore estrazione, conservazione e biodisponibilità dei metaboliti primari, di tutti i principi attivi, e la ricchezza di micronutrienti e sostanze antiossidanti.

gemma di faggio fagus sylvatica

Una volta giunte in laboratorio, le soluzioni contenenti i meristemi, continuano il loro processo di lavorazione secondo la prassi tradizionale

I raccoglitori forniscono prova del monitoraggio, dell’identificazione botanica e della qualità delle gemme, del tempo di raccolta, detto “tempo balsamico“, della precisa identificazione botanica delle specie, del rispetto delle piante e dell’ambiente.

Ogni raccoglitore fornisce prova dei luoghi e di tutte
le tappe della raccolta.
L’azienda provvede al censimento dei siti di raccolta e, per ogni gemma, stila una scheda botanica, una vera e propria “carta di identità”, contenente la fotografia del tessuto meristematico e
dell’albero o arbusto da cui è stato prelevato, il nome botanico, nome volgare, famiglia, descrizione, habitat, provenienza della materia prima, epoca di raccolta, metodo di riconoscimento, eventuale differenziazione da altre specie simili e le generalità del responsabile dell’identificazione.
Altre eventuali specifiche sono riportate nel lotto di ciascuna produzione.
L’attenzione e la cura poste in questo processo fanno la differenza e costituiscono solide fondamenta per i processi produttivi che seguono la raccolta.

Nelle foto: Gemme di Viburnum Lantana (Viburno) e Fagus Sylvatica (Faggio)

Vuoi provare gli ExtraGem ?

Bio Farmex, Gemmo al Top

Nel nostro bellissimo viaggio nel mondo del Naturale, in particolare della Fitogemmoterapia integrata, abbiamo conosciuto Biofarmex, un’azienda, con esperienza ventennale, che opera nel settore dell’ Omeopatia e degli Integratori Alimentari di alta qualità, efficacia e sicurezza.

Logo ExtraGem

BioFarmex collabora da tempo con diversi Enti di ricerca ed Università italiane su progetti innovativi; in maniera specifica il nostro interesse è per la loro linea di prodotti EXTRAGEM®, meristemoderivati concentrati di altissima qualità che costituiscono una vera eccellenza italiana.

Gli  EXTRAGEM® sono il risultato di una vasta e lunga esperienza in fitogemmoterapia, con il supporto di medici illuminati e speciali, che abbiamo avuto la fortuna, il piacere ed il privilegio di conoscere.

Gli  EXTRAGEM® sono realizzati, come da tradizione, utilizzando solo giovani tessuti vegetali meristematici freschi in piena potenza di crescita, appena raccolti nei tempi balsamici, in ambienti incontaminati.
La maceratura viene eseguita a freddo per un periodo che varia dai tre ai sei mesi (90-180 giorni) in una soluzione bio costituita da 50% di alcool etilico puro 96,6° (buongusto), ottenuto dalla fermentazione e distillazione della frutta e con il restante 50% di glicerolo vegetale estratto dall’olio di cocco.

Durante la macerazione, il glicerolo e l’alcol, oltre ad estrarre i principi attivi alcol e glicero solubili, disidratano lentamente le gemme estraendo da esse anche l’acqua biologica di cui sono naturalmente costituite per il 70% che va a sommarsi alla miscela solvente apportando anche le sostanze idrosolubili (flavonoidi idrosolubili, alcuni acidi, tannini, vitamine idrosolubili, sali minerali e oligoelementi) disciolte in essa.
Inoltre, durante la macerazione, le soluzioni sono sottoposte al trattamento Aetere’s (Armonizzazione biofisica – Ionizzazione – Riarmonizzazione energetica – Effetto Toroidale e Biocompatibilità).
Questo ulteriore processo di elaborazione rende gli EXTRAGEM® dei prodotti bioenergetici, biodinamici,  biodisponibili e armonizzati ad alta “performance”, con intatta attività enzimatica, notevole efficienza di assorbimento, grande coerenza biofisica, elevato ordine strutturale e coesione biochimica.

Gli EXTRAGEM® non subiscono diluizione 1:10 (1D o 1DH) poiché sono superconcentrati (estratti puri). Pertanto, la loro posologia è 10 volte inferiore a quella dei macerati glicerici classici MG 1D.
Ciò comporta una maggiore praticità di somministrazione, una migliore compliance per l’utilizzatore ed una minore assunzione giornaliera di glicerolo e alcol.

Vieni con noi a conoscere meglio gli EXTRAGEM®

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Shrinivas Sugandhalaya, il potere dell’immaginazione

Per i nostri incensi abbiamo scelto Shrinivas Sugandhalaya, un’azienda indiana nata dal potere dell’immaginazione.

In India, profumi e rituali si mescolano nel quotidiano..
la dolce carezza di una ghirlanda di gelsomino può fornire un senso di messa a terra nel qui e ora; un soffio di incenso di sandalo proveniente dallo studio del padre è un segno che sta studiando o facendo meditazione profonda.

gelsomino fiore
Gelsomino

In una terra dove il potere del profumo è indiscutibile, cosa ti manca quando perdi del tutto il contatto con un senso dell’olfatto?

Questa era una domanda insistente per Shri K.N. Satyam Setty, il fondatore di Shrinivas Sugandhalaya.
Affetto da una rara condizione chiamata anosmia, che è la perdita della capacità di percepire gli odori, Satyam Setty decise di immaginare un mondo di profumi.
Nel 1964 fondò una piccola unità di produzione di incenso, compensando la sua incapacità di percezione degli odori con lo studio di antichi testi indiani in profumeria e produzione di incenso.
Di particolare interesse per lui era una pratica usata dai monaci in epoca medievale in cui gli ingredienti chiave dell’incenso venivano incorporati e miscelati con una speciale resina che  poi veniva arrotolata a mano in incenso su un bastoncino di bambù.
Questa tecnica chiamata “masala” o “incenso flora” divenne il principale motore di produzione a Shrinivas Sugandhalaya (l’altra tecnica, nota come “incenso charcoal ” comporta l’immersione del bastoncino direttamente nella miscela di ingredienti).
Nel corso degli anni, la tecnica Masala si affermò sempre più rispetto alla Charcoal, permettendo a Satyam Setty di diventare il “Re dell’incenso Masala“.

INCENSO MASALA

Satyam Setty è stato un appassionato innovatore e ha usato il suo potere di immaginazione per evocare potenti stati d’animo attraverso le sue miscele di ricette.
La prima miscela della casa è stata la Satya Sai Baba Nag Champa, che ancora oggi è la miscela masala / flora di maggior successo commerciale in tutto il mondo.

Mentre Satyam Setty studiava e innovava a Shrinivas Sugandhalaya, suo figlio Shri Balakrishna Setty faceva apprendistato in azienda e fu determinante nel creare nuove miscele.

La nuova Shrinivas Sugandhalaya (BNG) LLP è l’omaggio di Balakrishna Setty alle eloquenti visioni olfattive di suo padre. Conoscendo il processo di produzione, Balakrishna Setty si impegna a combinare questo genio innovativo e la creatività con gli elevati standard del processo di produzione originale e la purezza di ingredienti chiave e di qualità.
A tal fine, nella città meridionale di Bangalore, in India, sono state istituite unità di ricerca e produzione all’avanguardia.

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Bangalore – India

L’azienda Shrinivas Sugandhalaya (BNG) LLP, la cui forza lavoro è prevalentemente femminile,  è impegnata anche nel sociale e sensibile alle pari opportunità.
I dipendenti sono abili artigiani, molti dei cui hanno acquisito esperienza da anni di laminazione a mano e di lavorazione artigianale dell’incenso masala e per questo sono in grado di realizzare incensi perfetti ed uniformi.

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L’azienda utilizza solo ingredienti naturali di qualità, non effettua test sugli animali, non utilizza forza lavoro infantile (purtroppo frequente in quelle zone) e l’approccio delle lavorazioni è sia una riscoperta delle loro radici, intrise di spiritualità indiana, che un riconoscimento della qualità.

Vuoi provare gli incensi Satya ?

Palo Santo, Elogio alla Lentezza

Noi adoriamo il Palo Santo, per svariati motivi ma in particolare per due cose:

  • lo utilizziamo senza danneggiare le foreste
  • in questo mondo frenetico, dove tutto è sempre urgente, è un “Elogio alla Lentezza”, una preziosità che nasce dal saper attendere e rispettare i giusti ritmi

Il Palo Santo,   (Bursera graveolens) è un albero tropicale appartenente alla famiglia delle Bursareacee, che cresce spontaneamente  in America Centro-Meridionale(soprattutto Perù ed Ecuador).
Può raggiungere altezze di circa 18 metri, ha piccole foglie e produce  frutti di colore verde scuro.

Il suo nome, letteralmente “legno sacro”, deriva da una particolarità legata alla sua fioritura, che avviene nel periodo natalizio.

Il Palo Santo ha origini molto antiche, veniva utilizzato dagli sciamani Inca nei loro rituali religiosi, tramite il suo fumo denso dal grande potere spirituale, per scongiurare le energie negative.

Veniva inoltre utilizzato  per scopi terapeutici,  la sua essenza veniva impiegata per alleviare problemi cutanei e muscolari; l’acqua di cottura della corteccia era utilizzata per i disturbi di stomaco e  la cenere del suo legno per curare le ferite.

L’albero di Palo Santo vive circa 90 anni ed i suoi benefici si ottengono solo dopo che l’albero è morto per cause naturali e che si è decomposta per un periodo di 3-7 anni.
Piu’ si attende e più la pianta assorbe energia e sacralità.

E’ in questo periodo che il legno si carica di proprietà soprannaturali e positive, producendo un olio che, se bruciato, genera un fumo denso e biancastro dagli elevati poteri spirituali.

A livello scientifico  la profumazione particolare che il legno assume in questo periodo è dovuta al fatto che, dal momento in cui l’albero giace sul terreno e ne entra in contatto, si vengono a creare funghi e microrganismi al suo interno, che conferiscono al legno l’aroma particolare che lo contraddistingue.

E’ definito il “Profumo dell’Anima” per il benessere psico-fisico che il suo aroma produce.

Dal legno si ottengono diversi prodotti, in particolare un prezioso olio essenziale e legnetti di incensi ricavati con tagli tramite il machete.

Viene usato specialmente contro l’energia negativa (“mala energia”) e la “planga blanca”, la quale viene considerata strettamente correlata anche all’insorgere di talune patologie.

Il fumo creato dalla combustione facilita il legame con la natura, con la sorgente della vita e di tutto ciò che ci circonda.  

Secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Ethnopharmacology“, la sua azione è fortemente antisettica, si possono eliminare fino al 94% dei batteri nell’aria.

palo santo legnetti in combustione

Per cosa lo possiamo usare?

  • per purificare gli ambienti di casa dalle negatività ed effettuare una pulizia a livello energetico e vibrazionale
  • negli ambienti di lavoro o di studio per migliorare la concentrazione e l’attenzione
  • per eliminare gli ioni positivi, aumentando quelli negativi
  • per migliorare l’umore, come rilassante psico-fisico, negli stati d’ansia e depressione, attacchi di panico, mal di testa, stanchezza, pessimismo
  • per armonizzare corpo, mente, spirito. Viene spesso usato per le meditazioni
  • per pulire energeticamente gli oggetti da tutto quanto hanno accumulato negli anni
  • per allontanare insetti fastidiosi (soprattutto zanzare, mosche) in modo naturale
  • per ridurre il dolore dovuto ai dolori muscolari, artrite, dolori cronici
  • contro le allergie, per placare gli attacchi d’asma
  • per contrastare la diffusione di cattivi odori e batteri e creare un ambiente più positivo

Vuoi provare il Palo Santo ?

La Fata Sbrillina

La Fata Sbrillina è una favola per grandi e piccini, nata dalla creatività di Antonina Maria Botta, eclettica inventrice della Fitodetergenza® e poetessa visionaria.

La favola racconta il percorso importante per salvaguardare l’acqua, dove il “Consiglio delle Acque Unite” chiama a gran voce la sua Fata per combattere il cattivo “esercito chimicone” Clo-Rexx, che ha sostituito le belle bolle di sapone.

la fata sbirillina

Si mette in moto un esercito per combattere il Cattivo, arrivano anche gli alleati, al comando di Limon d’Oro, ma l’avversario è mille volte più potente, la sua forza è la scelta della gente!

Sbrillina e i suoi amici sono forti, belli e sani, ma come farsi scegliere dagli umani? Questo è il dilemma…

Ben presto Sbirillina e i suoi amici capiscono che non basta e probabilmente non serve combattere, bisogna trasmettere un Sogno ed occorre trasmetterlo insegnando, perchè Insegnare è Creare.
E quale mezzo migliore dei bambini per creare una nuova realtà?

Dietro a questa fiaba c’è un messaggio importante ed utile a tutti, agli adulti per acquisire consapevolezza ed ai bambini per iniziare il loro percorso con il rispetto, la conoscenza e la tutela del bene più prezioso che esista sulla Terra: l’Acqua

la fata sbirillina in laboratorio

Con questa Fiaba Antonina Maria Botta ha portato, fino ad oggi, il suo messaggio ad oltre 10.000 persone in tutta Italia, il suo impegno è continuo ed instancabile!

La fiaba è stata illustrata da una simpatica e dolcissima fumettista professionista canavesana, con un talento innato veramente sorprendente, Cinzia Di Felice, che qui vediamo raccontarsi in un breve video.

Vuoi una copia della Fata Sbirillina?

Sei interessato ad organizzare un evento dal vivo con la Fata Sbirillina e la sua creatrice?


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